
Alla scoperta di Stefano “Il Biondo” Mainini e della sua irresistibile band: una vita per il rock ‘n’ roll, i film “poliziotteschi”, gli Iron Maiden e… l’inchiostro!
Certe persone hanno un carisma diverso da altre. Tra queste vi è senz’altro Stefano Mainini detto “Il Biondo”, esuberante frontman dei Visione Inversa. Gruppo milanese che andiamo qui a presentarvi con un occhio di riguardo per il loro lato più irriverente e tatuato. Pronti a farvi coinvolgere dalla sua dialettica?
Visione InversaPartiamo dal ABC: chi siete, quando vi siete formati e quali sono i vostri obbiettivi?
I Visione Inversa sono un gruppo amici che hanno deciso di unirsi per creare musicalmente un qualcosa che, col tempo, è andato pian piano svanendo all’interno della nostra epoca. Vale a dire: una sana ribellione punk rock! Tutto ciò ha portato alla stesura del nostro primo e omonimo disco totalmente autoprodotto (‘Visione Inversa’ del 2017, ndr). Un album dalle moltissime influenze, molte delle quali legate al panorama del rock anni ’80, altra nostra grande passione. Attualmente stiamo lavorando al secondo capitolo che sarà molto più maturo e con richiami che vanno dalla New Wave Of British Heavy Metal fino ad arrivare al funk.
Al mondo dei tatuaggi come ti ci sei avvicinato? C’è stato un motivo particolare?
Diciamo che è stato un po’ dovuto al caso e un po’ grazie all’influenza di alcune band californiane dai look veramente esagerati. Per la cronaca è cominciato tutto all’incirca dieci anni fa, nel 2008…
Stefano Mainini, Visione InversaSulla tua mano destra, bello visibile, hai un Eddie The Head quindi presumo che gli Iron Maiden restino uno dei tuoi gruppi fondamentali. O sbaglio?
Non sbagli affatto! Sai, quando sono arrivato alla decisione di tatuarmi la mano, ho pensato che un posto così impegnativo meritava di conseguenza un soggetto importante per quel che riguardava me e il mio percorso. La scelta è caduta sugli Iron Maiden perché sono stati il mio primo vero amore.
Li ascolto da quando avevo cinque anni (all’epoca avevo una loro musicassetta che poi ho consumato) tant’è che Steve Harris e soci hanno indubbiamente generato la mia devozione verso la musica.
Mi illustri i tributi cinematografici che appaiono invece sulla tua manica sinistra?
Grande occhio! Sì, quella è un’altra mia grande passione: il Cinema. Ho visto milioni di film di ogni genere, da quelli d’autore al genere cosiddetto Brat Pack (pellicole giovaniliste degli anni ’80 tipo il classicone ‘Risky Business’ con un giovanissimo Tom Cruie o ‘I Goonies’, ndr). E poi, ovviamente, il cinema di genere italiano anni ’70 avrà sempre un posto speciale nel mio cuore: Spaghetti Thriller e Poliziotteschi, crescendo, mi hanno affascinato all’inverosimile. Quanti soldi ho speso per collezionarli… e per farmeli tatuare!
Come descriveresti la tua manica destra? Mi sembra bella improntata sullo stile New School.
Quello, a dirti la verità, è stato il braccio della sperimentazione. All’epoca ero un “brat” anch’io (“monello”, ndr) e mi facevo tatuare di tutto; e ti parlo di qualsiasi cosa mi venisse in mente. Pensa che il primo tattoo sul destro è stato uno squarcio da cui fuoriesce della pelle zebrata!
Come mai?
Perché era il 2007 e la mia band dell’epoca, i Tabby Cats (molto popolare nell’underground milanese, ndr), era nostalgica dell’hair metal. Quindi cosa c’è di meglio di una trama modello “Animalize” dei Kiss? (ride)
Al centro del petto hai una maschera Oni.
Sì, l’ho scelta perché adoravo il soggetto. Ho semplicemente detto al mio tatuatore: ‘Voglio un Oni: il soggetto però inventatelo tu!’. Sai, ce l’aveva anche Ozzy Osbourne e quindi lo volevo a tutti costi anch’io… (sorride)
Visione InversaA proposito: chi sono i tuoi tatuatori di fiducia?
In primis vorrei citarti Luciano “Lupone”, un amico brasiliano che nel frattempo è tornato in madre patria, ma anche Andee Dekeed. Artisti del tatuaggio rigorosamente rock ‘n’ roll!
La tua schiena è tatuata al momento?
No, e al momento non ho nessun progetto in ballo. Sai, l’idea di soffrire ancora torturato dall’ago non mi va granché a genio! (scoppia a ridere)
Ok, ma se si trattasse di tattoo dedicato ad un altro eroe musicale o cinematografico non cambieresti idea?
Assolutamente sì. Un mio amico ed io, ad esempio, vogliamo tatuarci la scritta “Scum Fuck” in onore di G. G. Allin. Giuro che prima o poi ce la faremo!
Photos by Lizzi Killa-Me
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